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FEBBRAIO 2024

Come promesso, siamo tornate in Spagna,

per trascorrere per la seconda volta una settimana di volontariato in rifugio da Galgos del Sol.

I giorni del nostro viaggio sono stati scelti per un motivo ben preciso.

Il 1 Febbraio, è un giorno tristemente noto come Dia del galgo,

che sancisce la fine della temporada de caza, (stagione della caccia) in Spagna e

l’inizio della conseguente mattanza di migliaia di levrieri, i galgos,

non più utili ai loro galgueros per la caccia alla lepre.

La tragedia dei galgos dura tutto l’anno, 

ma in questo periodo diventa ancora di più una costante ed impellente emergenza.

Al momento in rifugio, in attesa di trovare i loro umani per sempre,

ci sono più di 200 cani tra galgos e podencos, 

una cifra destinata a crescere ulteriormente per il numero di richieste di aiuto

che si aspettano di ricevere nelle prossime settimane,

quando strade e perreras diventeranno ancora di più luoghi infernali.

Noi associazioni che collaboriamo con le protectoras sul territorio,

facciamo solo una piccola parte, ma unendo le forze e 

grazie a voi che ci sostenete e decidete di accogliere un nasone nelle vostre vite,

ci proviamo a svuotare il mare con il cucchiaino.

Aiutateci a far capire l’importanza di recuperare, 

di curare nel corpo e nell’anima e di adottare i figli del vento, 

anche semplicemente sensibilizzando più persone possibili alla loro causa.

 

Solo così, si potranno considerare veramente salvi!

#rescue #rehabilitate #rehome #educate

Questa viaggio è stato particolarmente intenso.

Come previsto, le richieste di aiuto dovuto alla fine della stagione della caccia sono state parecchie, ma soprattutto abbiamo assistito al triste epilogo di quella che tutti speravano

sarebbe stata una fiaba con lieto fine per il piccolo Rocket.

Per chi non lo conoscesse, Rocket è un cucciolo di galgo recuperato a Novembre,

insieme alla sua sorellina Fizz ed alla sua mamma Autumn.

Dopo pochi giorni dal loro arrivo in rifugio, la piccolina è morta, in maniera inaspettata. 

Rocket ha iniziato a mostrare difficoltà di deambulazione negli arti posteriori

ed è stato sottoposto ad una serie di visite ed accertamenti.

Purtroppo la diagnosi è stata inconfutabile: neosporosi,

una malattia trasmessa nel loro caso a livello transplacentare dalla mamma,

causata da un parassita, la neospora, presente in carne cruda

che Autumn deve aver mangiato prima del parto e prima di essere recuperata da GDS.

Ecco allora che la morte di Fizz ha iniziato ad avere una spiegazione.

Nei cuccioli questa malattia è particolarmente aggressiva,

ma sembrava che nonostante la paralisi che ormai aveva colpito gli arti posteriori,

Rocket potesse in qualche modo condurre una vita felice,

grazie a cure specifiche e controlli periodici.

 Ci abbiamo sperato fino in fondo

 e la loro storia in questi mesi ha tenuto tutti con il fiato sospeso.

Purtroppo la sua situazione si è aggravata in pochi giorni

e durante la nostra permanenza è stato sottoposto ad una visita neurologica.

La neosporosi si è estesa al cervello e la paralisi è progredita.

Anche agli arti anteriori hanno iniziato ad irrigidirsi, un occhio non rispondeva più agli stimoli e piano piano la sua allegria ha lasciato spazio ad uno stato di tristezza ed apatia. 

Gli ultimi giorni in rifugio sono stati una montagna russa di emozioni e lo abbiamo visto spegnersi poco per volta per colpa di questa crudele malattia.

 

Caro Rocket, quanto è stato difficile salutarti sapendo che purtroppo sarebbe stato un addio.

Te ne sei andato prima che salissimo sull’aereo per tornare a casa.

I ricordi dei momenti trascorsi insieme ci hanno accompagnate per tutta la durata del volo.

Eri felice e ti sentivi amato.

Ti sei goduto ogni coccola, mentre la tua mamma non ti perdeva mai di vista per accertarsi sempre che non ti facessimo del male.

Grazie per averci aspettate. 

Ora sfreccia come un piccolo razzo per davvero e raggiungi le stelle.

Ad attenderti troverai la tua sorellina Fizz, con cui finalmente potrai giocare…

e stai tranquillo che la tua mamma non sarà sola. 

Tina, Nomi e tutti a Galgos del Sol non smetteranno di aver super cura di lei.

Non sappiamo se possibile, perché già lo facevano immensamente,

ma ora la ameranno ancora di più.

E noi a distanza anche.

Buon ponte piccolo ma grande guerriero.

Abbiamo riportato a casa valige piene di emozioni che pesano sul cuore come macigni.

Eppure, sentirsi parte di una grande squadra e sapere di poter sempre aiutare in qualche modo,

anche se non sempre facile, ti fa solo venir voglia di ripartire il prima possibile!

OTTOBRE 2023

La prima (speriamo di tante) settimana di volontariato in rifugio da Galgos del Sol

è volata in un battito di ciglia. Che nostalgia e quante emozioni!

Oltre a trascorrere del tempo in compagnia dei 19, tra nasoni e friends, che

a breve sarebbero arrivati in Italia per raggiungere le loro famiglie adottive o di stallanti

(Boots, Chica, Flor, Flipper, Fortuity, Fred & Wilma, Lluvia, Lola, Lunita,

Midnight, Milly, Mirto, Moracha, Nicholas, Olmo, Vida, Vilma e Yoghi),

abbiamo aiutato nello svolgimento delle attività giornaliere

di gestione dei cani in attesa di adozione e di pulizia di box e spazi comuni,

ma soprattutto abbiamo potuto entrare più nel vivo nella situazione che

quotidianamente Tina e tutto lo staff si trovano ad affrontare.

Quella in Spagna purtroppo è un'emergenza continua,

in cui non si finisce mai di stupirsi di fronte alla tragedia

che coinvolge galgos, podencos e non solo.

 

Entrare in una perrera non è una esperienza semplice.

Non dimenticheremo mai quello che abbiamo visto e sentito di persona...

Paura e dolore vanno a braccetto e sono tangibili!

"Oggi mi sono svegliato senza aria da respirare,

la luce era sparita, la paura si è presa tutti i miei spazi,

ma io sono più forte e combatto, con la rassegnazione,

la consapevolezza di non avere più niente…

Sarò già morto quando mi verranno a cercare,

ho regalato la mia identità alla vita che avevo fuori da qui!".

Quella che abbiamo visitato è una struttura particolarmente sovraffollata 

in cui più di 300 cani sono abbandonati al loro triste destino,

nonostante gli sforzi dei volontari locali.

Ci siamo state due volte e abbiamo "svuotato" almeno un box, recuperando i cani disponibili.

La prima a lasciare quel luogo infernale è stata una galga nera di soli due anni, Lima.

Indescrivibile l'incredulità nei suoi occhi quando ha capito che poteva ricevere amore,

avere una cuccia tutta sua e poter correre nelle aree sgambo in compagnia,

in attesa di trovare i suoi umani per sempre.

Siamo poi tornate un altro giorno a prendere i suoi compagni di box:

un galgo nero magrissimo e molto simpatico, Onyx,

una mix podenca, Edna, che si è letteralmente incollata a noi,

un podenco, Einstein, che palesemente ha sofferto di rachitismo in passato,

ed un breton recuperato da un'altra associazione rescue locale.

A loro si è aggiunto Flippy, un podenco completamente freezato dalla perrera. 

Abbiamo attraversato con loro corridoi ululanti, scoli di pipì e feci (con tanto di topo morto)...

Altri aspettano e abbiamo lasciato quel posto facendo una promessa… torneremo presto!

Rivivete con noi queste giornate intense di emozioni, ma scolpite nel nostro cuore!

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