

Chi siamo
L'associazione "Nasoni and Friends ODV" nasce dall’esigenza, condivisa da un gruppo di persone, di aiutare cani in difficoltà. L’operato dell’associazione parte dal recupero e prosegue con la cura, nella convinzione che un cane non sia realmente ed effettivamente al sicuro fino a quando non ha trovato la sua famiglia!
Chi sono i "Nasoni"?
I nasoni sono i galgos, i levrieri della civilissima Spagna ad un passo da noi, la cui tragedia non può più lasciare indifferenti. Considerati animali da reddito e non da affezione, sono addestrati e spesso torturati per correre, poi uccisi nei modi più barbari quando non servono più.
Da svariati anni, parecchie associazioni animaliste attive in ambito europeo si battono quotidianamente per dare voce ai galgos e per far conoscere la loro drammatica storia. “Nasoni and Friends ODV” è una di queste.
Chi sono i "Friends"?
Sono tutti gli altri cani, di ogni età, taglia e razza (molto spesso meticci), bisognosi di aiuto, anche sul territorio nazionale, non solo su quello spagnolo. Le rinunce di proprietà purtoppo sono in aumento, il fenomeno del randagismo ancora una piaga da debellare e la scarsa propensione a sterilizzare ancora troppo diffusa, soprattutto in contesti non urbani.
La vita in rifugio
“Nasoni and Friends ODV” nella maggior parte dei casi recupera i galgos nella zona della Extremadura, da galgueros che, specialmente se delle nuove generazioni, hanno iniziato a cedere, evitandone la soppressione, oppure dalle perreras (“canili” in cui, il cane viene legalmente soppresso, se non viene riscattato prima, dopo circa dieci giorni dall’entrata in struttura.
Una volta recuperati e messi in salvo, i cani vengono ospitati a Tortosa (Catalogna)
nel rifugio di Sara e Manuel, “Ebre Dogs & Co”.
Fondato circa 8 anni fa, inizialmente si occupava principalmente di Rottweiler, per poi spostare l’attenzione pian piano sui Galgos, che oggi sono gli ospiti del rifugio più numerosi.
Da due anni a prendersi cura di loro c’è anche l’instancabile Mari!
L’obiettivo è di trovare casa a tutti i cani ospiti del rifugio, che deve essere solo ed esclusivamente un luogo di passaggio. Il “soggiorno” in rifugio è arricchente dal punto di vista delle esperienze che riescono ad accumulare. Il tempo che vi trascorrono funge da periodo “cuscinetto”, in cui abituarsi alle attività umane ed alla presenza delle persone in un ambiente molto più simile a quello a cui erano abituati. Si cerca infatti di evitare il trauma di un passaggio drastico da un “buco nero” in Extremadura ad un divano in centro città”.
I cani una volta in rifugio, vengono sottoposti a tutti gli esami (delle feci e del sangue in primis) e a tutti gli accertamenti medici per determinarne lo stato di salute. Inizialmente vengono posti in quarantena, sverminati, microchippati, vaccinati e poi ovviamente sterilizzati. Parallelamente si delinea un profilo caratteriale oltre che sanitario, iniziando fin da subito un percorso che li curi nel fisico, ma soprattutto nell’animo.
Nel corso dell’anno svariati sono i volontari che si alternano in rifugio, permettendo di ampliare le attività con e per i cani. (Vi ricordiamo per chi volesse, che il rifugio è presente sulla piattaforma workaway.info. Nella routine giornaliera non ci si limita solo a nutrirli e a pulire i box e gli spazi che occupano, ma si aggiungono prove con i gatti e con i cani di piccola taglia per verificarne il predatorio, uscite esterne anche in città e si lavora sulla loro socializzazione.
Per ognuno dei cani ospiti in rifugio cerchiamo adozione tramite vari appelli sui nostri social (Facebook e Instagram), nel tentativo di individuare la famiglia più adatta e di stabilire un match tra le caratteristiche del cane e le esigenze e lo stile di vita del potenziale adottante.
Come fare
per adottare
L’iter di adozione prevede degli step ben precisi.
Il primo è una telefonata per fare una prima conoscenza telefonica e capire se il cane richiesto può essere compatibile con la vita e la famiglia dell’interessato all’adozione.
Se così fosse (o se comunque non si è ancora individuato un cane, ma si ha l’intenzione di adottarne uno), si procede all’invio di un semplice questionario conoscitivo, che dovrà cortesemente essere compilato e inviato nuovamente all’associazione.
Dopo il vaglio del questionario verrà effettuata, previo appuntamento, una visita domiciliare di preaffido, così da conoscere personalmente gli interessati all’adozione e vedere dove il cane andrà a vivere, valutando insieme sul posto eventuali criticità, come parapetti di balconi, cancelli e recinzioni.
Se l’iter ha esito positivo in tutte le sue parti, all’adottante verrà comunicata la data di arrivo in Italia del cane (qualora non fosse già sul territorio nazionale) a bordo di un furgone, quello che noi chiamiamo il mitico furgone bianco, guidato direttamente dagli stessi Sara, Manuel e Mari del rifugio. Facendo così infatti, mani e volti che già conoscono li affidano agli adottanti, evitando di creare loro ulteriore stress o traumi. Prima di affrontare il viaggio vengono preparati i documenti necessari e viene effettuata la vaccinazione anti- rabbica per il rilascio del passaporto europeo.
I viaggi hanno cadenza circa mensile, con l’eccezione dei mesi estivi (luglio/agosto) in cui vengono sospesi a causa delle alte temperature.
Una volta conclusa l’adozione, se vi fa piacere, ci terremmo a rimanere in contatto, per essere aggiornati sulla nuova vita del nostro (anzi vostro) nasone o friend e per continuare ad essere anche per voi un punto di riferimento per qualsiasi necessità. Per ogni viaggio mensile dalla Spagna viene creata una chat di gruppo su Whatsapp che rimane “aperta” dopo l’adozione. Anche a distanza di mesi gli adottanti condividono foto, esperienze ed eventuali dubbi.
I viaggi mensili
dalla Spagna
Una volta al mese, viene organizzato, in collaborazione con il rifugio spagnolo “Ebre Dogs & co” di Tortosa, l’arrivo in Italia dei “nasoni” e dei “friends” adottati.
La giornata inizia la mattina con il ritrovo con gli adottanti presso il punto prescelto e grande emozione si respira nell’aria quando il “mitico” furgone bianco entra dal cancello e si posiziona nel campo.
Scendono Sara, Manuel e Mari, i responsabili del rifugio, e con loro sia la stanchezza dei chilometri macinati, circa 2000, sia la consapevolezza di aver chiuso ancora una volta il cerchio del passato di queste creature.
Si aprono i portelloni dell’automezzo e, uno alla volta, vengono fatti scendere questi magnifici e magrissimi cani, non prima di essere stati muniti di pettorina speciale antifuga e di un collare particolare, a semi-strozzo, chiamato “martingale”, adatto alla loro conduzione al guinzaglio in sicurezza.
Poco dopo, vengono consegnati alle famiglie adottive e l’aria si riempie di emozioni, di aspettative riconosciute, di attese finite!
Balzano subito all’occhio la mitezza e la remissività di questi cani. Non abbaiano, si cercano tra loro, come se lo stare insieme in branco possa far passare la paura e la momentanea mancanza di certezze.
Ad ogni arrivo si conclude il lavoro delle persone che si occupano del recupero e della cura dei galgos, ma non quello dell’associazione “Nasoni and Friends ODV”, che segue l’adozione nei giorni seguenti, l’arrivo a casa e tutti quei problemi (piccoli o grandi), principalmente dovuti all’inesperienza, che possono sorgere nei giorni successivi all’arrivo, con l’ausilio di tutto lo staff, anche medico-veterinario, che fa parte dell’associazione.